domenica 31 agosto 2014

Missing

Un mio amico mi ha confessato che lui sta tentando di scomparire dal consesso sociale. Non dalla vita, quella gli interessa eccome, ma quella vera, quella legata alla nostra esistenza. Gli ho risposto che anch'io, intorno ai sessanta, sento la stessa esigenza, ma che ancora ho delle responsabilità verso la mia famiglia, soprattutto verso i miei figli. Sento, sentiamo, la necessità di essere liberi da tutte queste incombenze sociali e sconclusionate che ci obbligano a passare la maggior parte del nostro tempo a fare cose che non ci nteressano affatto e che ci angustiano.
Questa conversazione è avvenuta durante il funerale laico di un nostro vecchio compagno di liceo, che all'improvviso ci aveva lasciato. Ci siamo chiesti: se la vita è così passeggera a che serve fare tutto quello che abbiamo fatto per poi lasciare tutto all'improvviso. Magari si può semplificare per fare posto alla contemplazione della bellezza di questa vita. Un regalo di cui non sappiamo niente di niente.

Grazie Duccio!

Ieri ho accompagnato un mio caro compagno di liceo al suo ultimo viaggio su questo pianeta. Si è spento all'improvviso mentre faceva una corsetta sul Lungotevere. Ho conosciuto i suoi due figli, i parenti, gli amici. Un mondo a me fino allora sconosciuto che mi ha dato un'idea più completa di Duccio, questo il suo nome. E' stata una cerimonia laica, semplice, con le sue musiche preferite e i ricordi di chi lo conosceva, anche quelli dei suoi vecchi compagni di scuola che ancora incontrava alla birreria 'Kandisky'. Una giornata che mi ha fatto riflettere, come fanno spesso i funerali, sulla vacuità della nostra esistenza.
Si scompare così, in un attimo, dopo pochi anni vissuti. La giovinezza senza memoria, la scuola, il lavoro, la famiglia, i figli, qualche viaggio, l'amore. E poi più niente.
Miliardi di morti ci hanno lasciati per i pochi che sono rimasti. Mi è sembrato in un attimo che questa vita è un sofffio, in cui facciamo poco e niente, nella quale ci viene dato il dono di contemplare la bellezza.
In genere, però, la passiamo a risolvere problematiche inutili e a scannarci tra di noi.

Lo Stato ci impedisce di andare a casa nostra all'isola di Gorgona. Firmate per liberare questo bellissimo scoglio in mezzo al mare!




Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".


In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione da parte del ministero di Giustizia ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati è di spopolare l'isola chiudendola ai civili. Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

UNIAMOCI TUTTI INTORNO AL M5S PER RISETTARE L'ITALIA!

Ho una proposta da fare. C'è solo una forza politica che oggi può fermare la deriva democratica in atto, il Movimento Cinque Stelle. Ha già nove milioni di persone che lo hanno votato senza poter entrare nelle stanze dei bottoni. Viene tacciato di inesperienza, inconsistenza e tante altre cose. Non è così perchè dietro il catalizzatore Beppe Grillo ci sono milioni di cittadini consapevoli, istruiti, che vogliono impegnarsi in prima persona, scavalcando il sistema perverso dei partiti e uno Stato elefantiaco che ci soffoca. Ma se queste critiche fossero vere, almeno in parte, allora chiedo a tutti gli uomini di buona volontà di aderire comunque a questo Movimento, pacifico, di risveglio, per farne una forza che possa proporsi come alternativa maggioritaria a questi buffoni che abbiamo nel governo italiano ed europeo, per fermare quelle logiche di potere e di partito che oggi ci hanno portato alla deflazione, alla disoccupazione e alla disperazione. Parlo innazitutto della maggioranza silenziosa che non va nemmeno più a votare, degli uomini di cultura e di spettacolo, di chi ha firmato per i referendum sull'acqua, per chi ha fermato la petizione per non farci scippare la democrazia, dei pochi organi di stampa che riescono a tenere ancora la schiena diritta. Siamo già la maggioranza. E' necessario unirci per prendere in mano le leve decisionali, per ridistribuire le risorse a tutti gli italiani, per fermare questo balletto di sterili nomine, di guerra, di pseudoriforme, del nulla!

sabato 30 agosto 2014

Nessuno deve restare indietro!

Cari amici,

ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama: 
Reddito di cittadinanza in Italia per tutti quelli che ne hanno bisogno!
In Germania, Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia e tanti altri Paesi evoluti già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignitò, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole.
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sl Governo e il Parlamento per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.
Condividi e diffondi il più possibile!


Questa era la proposta del M5S che non è stata nemmeno discussa:
 "Del reddito di cittadinanza potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia di povertà: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno. Andrà ad integrare anche le pensioni minime.I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a 3 offerte di lavoro “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum: “Se uno è laureato in ingegneria non gli si può chiedere di fare il giardiniere”. Al terzo rifiuto, si perde il diritto al reddito".

venerdì 29 agosto 2014

La bellezzza...

Di tanto in tanto sparisce qualcuno. Non si sa dove va. Restiamo noi, che scompariremo chissà dove. Che senso ha, a parte la contemplazione della bellezza?!?

Marino, dacce er circo Massimo!

Gentile sindaco Marino,
sono un cittadino gandhiano ma non coglione. Le scrivo per esortarla a concedere immediatamente e senz'altro indugio al MoVimento 5 Stelle, nelle cui idee mi riconosco, i permessi per la manifestazione pacifica e festosa prevista per il 10, 11 e 12 ottobre a Roma presso il Circo Massimo. Il Circo Massimo può ospitare senza problemi una manifestazione come la nostra, noi siamo persone civili e abbiamo sempre lasciato piazze e parchi più puliti di come li abbiamo trovati. Il suo sogno erano i Rolling Stones, il mio è quello di vedere centinaia di migliaia di persone oneste e volenterose ritrovarsi al Circo Massimo per pensare una nuova Italia, un'Italia 5 Stelle per l'appunto. Noi a Roma a ottobre ci andremo lo stesso, ma, lei capisce, pretendiamo un trattamento paritario a coloro i quali ci hanno preceduto. Non per raccomandazione, ma perché è un nostro diritto. Lei non può negarcelo, dovrebbe anzi fare di tutto affinché possiamo goderne appieno. Quindi Marino: DACCE ER CIRCO MASSIMO!
In attesa di un Suo riscontro,
Distinti saluti.

Antonio Brindisi

Firma per una Gorgona libera dallo Stato!



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".


In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione da parte del ministero di Giustizia ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati è di spopolare l'isola chiudendola ai civili. Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

giovedì 28 agosto 2014

CIAO DUCCIO, RESTERAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!

La mitica Quinta A del Liceo Scientifico 'Camillo Cavour' di Roma, proprio sopra il Colosseo. Duccio Chianese è il secondo in alto a destra, guardando la foto, tra il Segalino e Taddei (anche lui ci ha lasciato troppo presto...), accanto a Zaccaria e dietro a Martelli...

Ciao Duccio. Con questo post voglio ricordare il mio amico e compagno di scuola Duccio Chianese. C'è il suo humour, semplice, che spesso non capivo. Non scorderò quando entrava in classe e noi tutti della quinta A del liceo scientifico 'Cavour' cantavamo "Duccio Chianese...Duccio Chianese", cantata a squarciagola soprattutto da Benedetto, che l'alternava ad 'Only You" della sua entrata ad effetto in classe. Eppoi le ultime rimpatriate nella sua casa in campagna, vicino Cecchina, la sua gentilezza, la sua calma, il suo avvicinarsi a tutto e tutti in punta di piedi. L'ultima volta che l'ho visto, oltre a leggerlo sino ad oggi su 'facebook', è alla birreria 'Kandisky' di Roberto, dove mi ha detto: "Non so più da che parte andare, se a destra o a sinistra", inteso con le elezioni europee. Poi sembrava preso da una sua trasferta in Calabria. Ciao Duccio, io non ti scorderò, e nemmeno i miei figli che ti hanno conosciuto nella casa di campagna dove facevi il vino con Giuliano, che aveva sposato tua sorella Raffaella, e ci eravamo abbuffati tutti insieme prima dell'esame di maturità... .

Un reddito minimo per tutti!

Cari amici,

ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama: 
Reddito di cittadinanza in Italia per tutti quelli che ne hanno bisogno!

In Germania, Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia e tanti altri Paesi evoluti già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.

Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignitò, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole.
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sl Governo e il Parlamento per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.

Condividi e diffondi il più possibile!


Questa era la proposta del M5S che non è stata nemmeno discussa:
 "Del reddito di cittadinanza potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia di povertà: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno. Andrà ad integrare anche le pensioni minime.I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a 3 offerte di lavoro “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum: “Se uno è laureato in ingegneria non gli si può chiedere di fare il giardiniere”. Al terzo rifiuto, si perde il diritto al reddito".

mercoledì 27 agosto 2014

Papà, non voglio essere italiano!

Mio figlio adolescente, nato da un italiano e da un'ivoriana, vive da sempre in Italia. Ieri mi ha detto: "Papà, oggi sono uscito con due miei amici, uno è figlio di un egiziano e una polacca, un'altro di un georgiano e una svedese". Gli ho risposto: "Non c'è niente di strano, questo è il mondo che verrà, con una razza unica, quella della Terra, senza nazioni, divisioni, odi razziali e lotte di religione. E' questa la direzione dove stiamo andando, per dare un taglio a guerre e morti inutili, inesorabilmente e per fortuna!". Lui ha replicato: "Sì papà, ma io avrei preferito non essere anche italiano perché la mentalità qui è ristretta e molto vicina al razzismo. Credono di essere migliori degli altri popoli perché hanno accumulato beni e soldi facendo debito pubblico , mentre si dimostrano peggiori nei rapporti con gli altri popoli, soprattutto quelli dei Paesi poveri!".
Mia moglie ivoriana, invece, prende frutta e verdura in un negozio di egiziani, quelli sempre aperti e con la frutta molto esposta, come è d'abitudine anche nei loro Paesi. Un giovane egiziano che ci lavorava piangeva. Mia moglie gli ha chiesto spiegazioni. Lui gli ha risposto così: "Faccio tante ore di lavoro, non ho nessun diritto. Me ne voglio tornare a casa mia. Qui non si può nemmeno parlare con qualcuno. Non ti ascoltano, pensano di parlare con un essere umano di serie B solo perché non uno è italiano. Non si può vivere così, senza dignità!".
In uno dei tanti supermercati 'Carrefour' un giovane bengalese chiede ad un addetto alla macelleria dove sono i cotton fiox. La risposta è: "Non mi scocciare, non parlo la tua lingua, non lo so!". Ad una seconda e gentile richiesta, stessa risposta. Io, cliente, che stavo prendendo una coscia di tacchino, gli indico gli scaffali richiesti, proprio lì, accanto alla macelleria.

martedì 26 agosto 2014

Livorno, mon amour

Sono contento di avere la residenza a Livorno, nella frazione dell'isola di Gorgona. La città labronica, infatti, si sta distinguendo come avanguardia dell'Italia che verrà. E' sempre stata un po' sui generis, con l'attaccamento alla loro città da parte dei livornesi, il loro essere di sinistra a prescindere, con le goliardate Modì, con la satira del Vernacoliere, con un calcio che non decolla, l'odio per Berlusconi e tutto quello che puzza di fascismo. Una città facile da vivere, senza grandi bellezze come la vicina ed odiata Pisa, comoda, semplice e un mare e un porto unici.
Ma in questi giorni ci sono delle novità, direi rilevanti, sia per Livorno che per l'Italia e l'Europa. Innanzitutto, nella patria del comunismo, dopo più di sessant'anni di giunte di sinistra, in un monolite che sembrava inscalfibile, all'improvviso ha vinto il M5S, con il visionario sindaco Nogarin, che non si sa se farà meglio o peggio, ma sicuramente è un bel colpo di rottura con il passato. Poi, l'apertura mentale dei livornesi verso l'integrazione di tutti. Proprio qualche giorno fa è stata eletta miss Livorno una ragazza di origini nigeriane, alta e bellissima, che è nata a Livorno e parla come una livornese. Qualche cretino ha ancora fatto cenno al colore della pelle, ma la maggior parte è stata contenta di eleggere una donna così bella e statuaria. "Che c'entra il colore della pelle, basta che è bona", hanno detto gli scanzonati labronici. 
"Cioma Ukwu nel suo abitino bianco sembra ancora più bambina di quello che è. 15 anni, altissima, divertita ma anche un po’ impacciata in questo nuovo ruolo di reginetta della discordia, gli occhi truccati e le scarpe sportive, la fascia di Miss Livorno appesa al muro del salotto accanto alla foto di mamma Tina e di babbo Obirity il giorno delle nozze, in Nigeria: belli tutti e due, lei con un vaporosissimo abito bianco, lui in completo scuro. Ambedue nigeriani, partiti insieme per l'Italia ormai 20 anni fa, per motivi di lavoro.
«Le offese razziste? Non mi toccano minimamente guarda, magari fossi stata un altro tipo ci sarei rimasta malissimo, lo so. Ma io sono abituata a fregarmene dei giudizi della gente. Siamo nel 2014, queste persone dovrebbero imparare ad avere una mentalità più aperta».
L’accento livornese di Cioma (che all’anagrafe è scritto Chioma, ma lei preferisce togliere quell’acca per una questione di pronuncia) è marcatissimo: «Io sono livornese, ho fatto tutte le scuole qui, e quindi non capisco proprio tutti questi discorsi, non era mica Miss Livorno Bianca...».
Ma pensavi di vincere?
«No, perché davvero c’erano bimbe che per me erano più belle, io avrei votato un’altra per esempio, che mi piace un sacco. Anche mamma pensava che non avrei vinto perché sono nera. Invece...». Invece la coroncina da miss è sul cassettone e la signora Tina è felice: «Spero che possa realizzare i suoi sogni, fare la modella. ma prima di tutto deve studiare, diplomarsi. E voglio che faccia l’università. Glielo dica anche lei che è importante studiare». Sì, Cioma, effettivamente è importante, poi tu sogni l’università negli Stati Uniti, devi riuscire ad avere dei bei voti in Italia... «Eh, invece quest’anno non è andata troppo bene, ho quattro debiti, dovevo impegnarmi di più. Comunque ho studiato, spero di farcela. Forse non ho proprio azzeccato scuola, vado al Vespucci ma alcune materie non mi piacciono tanto. Dopo gli esami di settembre vedrò che fare».
A Livorno comunque ti trovi bene?
«Certo, è la mia città. E non ho mai avuto problemi di razzismo. I miei amici possono fare delle battute, tipo “è buio, dai sorridi, sennò non ti si vede” ma perché sanno che sul colore della mia pelle sono la prima a scherzarci. Infatti su Facebook ad offendermi sono stati in pochi e a difendermi in tantissimi. Per me la questione è chiusa»".
Infine, il fatto che una sua frazione, l'isola di Gorgona, sia uno dei posti più belli che abbia mai visto. E' lì che sono nati i miei antenati ed è lì che intendo anch'io un giorno riposare. Ma qui Livorno deve fare qualcosa di più: togliere quest'isola dalle mani dei burocrati del ministero di Giustizia e restituirla ai livornesi e al mondo.

Firma per la bellezza di Gorgona






Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".


In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione da parte del ministero di Giustizia ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati è di spopolare l'isola chiudendola ai civili. Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch




Livorno, mon amour

Sono contento di avere la residenza a Livorno, nella frazione dell'isola di Gorgona. La città labronica, infatti, si sta distinguendo come avanguardia dell'Italia che verrà. E' sempre stata un po' sui generis, con l'attaccamento alla loro città da parte dei livornesi, il loro essere di sinistra a prescindere, con le goliardate Modì, con la satira del Vernacoliere, con un calcio che non decolla, l'odio per Berlusconi e tutto quello che puzza di fascismo. Una città facile da vivere, senza grandi bellezze come la vicina ed odiata Pisa, comoda, semplice e un mare e un porto unici.
Ma in questi giorni ci sono delle novità, direi rilevanti, sia per Livorno che per l'Italia e l'Europa. Innanzitutto, nella patria del comunismo, dopo più di sessant'anni di giunte di sinistra, in un monolite che sembrava inscalfibile, all'improvviso ha vinto il M5S, con il visionario sindaco Nogarin, che non si sa se farà meglio o peggio, ma sicuramente è un bel colpo di rottura con il passato. Poi, l'apertura mentale dei livornesi verso l'integrazione di tutti. Proprio qualche giorno fa è stata eletta miss Livorno una ragazza di origini nigeriane, alta e bellissima, che è nata a Livorno e parla come una livornese. Qualche cretino ha ancora fatto cenno al colore della pelle, ma la maggior parte è stata contenta di eleggere una donna così bella e statuaria. "Che c'entra il colore della pelle, basta che è bona", hanno detto gli scanzonati labronici.
Infine, il fatto che una sua frazione, l'isola di Gorgona, sia uno dei posti più belli che abbia mai visto. E' lì che sono nati i miei antenati ed è lì che intendo anch'io un giorno riposare. Ma qui Livorno deve fare qualcosa di più: togliere quest'isola dalle mani dei burocrati del ministero di Giustizia e restituirla ai livornesi e al mondo.

Articolo 47 della Costituzione: nessun controllo sul credito, il cittadino è abbandonato a se stesso


Art. 47.
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

DISATTESO!

In teoria può esserci anche qualche verità, ma in realtà le cose vanno in tutto altro modo. Cioè, che tutto è guastato dalla politica, le raccomandazioni e il clientelismo. Le banche poi fanno solo i loro interessi.

lunedì 25 agosto 2014

Nessuno più deve restare indietro!


Cari amici,

ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama: 
Reddito di cittadinanza in Italia per tutti quelli che ne hanno bisogno!

In Germania, Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia e tanti altri Paesi evoluti già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.. 

I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.

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Questa era la proposta del M5S:
 "Del reddito di cittadinanza potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia di povertà: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno. Andrà ad integrare anche le pensioni minime.I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a 3 offerte di lavoro “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum: “Se uno è laureato in ingegneria non gli si può chiedere di fare il giardiniere”. Al terzo rifiuto, si perde il diritto al reddito".

domenica 24 agosto 2014

Articolo 46 della Costituzione italiana: il lavoro in Italia non c'è più!


Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.

Di cosa stanno parlando?!?