giovedì 30 agosto 2012

Gorgona. Liberiamo l'isola dai burocrati e dagli scrocconi. Firma la petizione


Cari amici, 

Ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama: 
Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona


E' una questione molto importante per me e insieme possiamo fare la differenza! Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro obiettivo di 100 firme e potremo cominciare a fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui per saperne di più e per firmare
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo la voce proprio ora.

martedì 28 agosto 2012

PETIZIONE. CHIUDIAMO IL CARCERE DI GORGONA!

Cari amici, 

Ho appena creato una nuova petizione e spero vorrete firmarla, si chiama: 
Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona


E' una questione molto importante per me e insieme possiamo fare la differenza! Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro obiettivo di 100 firme e potremo cominciare a fare pressione per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui per saperne di più e per firmare
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se persone come noi si attivano: ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo la voce proprio ora.

Gorgona. Vergogna! La colonia penale non può accanirsi contro gli abitanti gorgonesi limitandone la libertà personale. L'isola non è solo un carcere ma anche un paese che deve essere rispettato!


sabato 25 agosto 2012

Lo Stato alla gorgonese

Il cittadino libero gorgonese, discendente dei Citti e da più di 200 anni sull'isola ancora prima che la colonia penale aprisse i battenti e che abita stabilmente il borgo degli antichi pescatori gorgonesi, non conta nulla, non può ricevere amici e parenti, non può andare liberamente al cimitero dei suoi avi o nella parte libera dell'isola, non può prendere decisioni riguardanti l'isola e il proprio paese, non ha diritto ad una casa decente perché il Demanio le lascia marcire, gli mandano la finanza a casa, gli fanno chiudere il sito internet su Gorgona con atti faziosi preparati dalla colonia penale ed avvalorati dalla Procura di Livorno senza batter ciglio, non ha una rappresentanza ed è appena tollerato a casa propria.
Invece, a spese dei contribuenti italiani:
Il finanziere che è venuto a perquisire la casa di un cittadino libero che non ha fatto niente di niente, mandato con un cavillo giuridico dalla colonia penale ed avvalorato dalla Procura di Livorno accondiscendente, viene con tutta la famiglia gratis a Gorgona, usando la motovedetta della sorveglianza della polizia penitenziaria;
Il dottore, che guadagna 500 euro al giorno per fare la guardia medica 24 ore su 24, invita i suoi amici e quelli del figlio liberamente per andare al mare, usando gratuitamente la motovedetta di sorveglianza della polizia penitenziaria;
L'educatore carcerario, che viene ogni tanto a lavorare sull'isola, ha una casa del demanio a poco prezzo mentre ad alcuni agenti e ai discendenti gorgonesi viene negata, viene con decine di conoscenti a fare le vacanze usando le motovedette della polizia penitenziaria gratuitamente, lascia la madre in vacanza nella casa che gli è stata data non si sa come per lavorare all'interno del carcere, ha la moglie che ha del contenzioso con l'abitante gorgonese che non ha diritto a nulla perché dice quello che succede sull'isola;
Famiglie non discendenti da gorgonesi occupano delle case del demanio che non dovrebbero mai avere, aprono stanze che non gli sono state concesse, litigano su fiori che non gli appartengono usando telefonate di minaccia da parte di agenti inquisiti e cacciati dall'isola, occupano terrazzi di passaggio, vanno e vengono sempre gratuitamente con le motovedette addette alla sorveglianza;
Ex gorgonesi, che vengono pochi giorni l'anno sull'isola, hanno una casa del demanio che non dovrebbero avere, vengono a depredare e gozzovigliare le poche risorse gorgonesi con parenti ed amici, spesso usando sempre la solita motovedetta gratuitamente, pretendendo addirittura di rappresentare gli abitanti di Gorgona da Livorno, con l'avvallo del comune e della seconda circoscrizione;
Agenti della polizia penitenziaria che non lavorano fissi sull'isola hanno una casa del demanio a poco prezzo, usano motovedetta e casa gratuitamente per ospitare decine di persone alla volta per tutti i tre mesi d'estate, hanno piazzato i loro parenti in lavori che prima erano fatti dai gorgonesi, escludendo questi ultimi con la solita tattica dei fogli firmati da pochi con un mare di calunnie, che poi vengono messi agli atti sui fogli intestati del ministero di Giustizia;
Ex gorgonesi ed ex agenti, che hanno i loro figli e parenti impiegati all'interno della colonia penale e che hanno trovato il loro eldorado sull'isola, usano gratuitamente la motovedetta addetta alla sorveglianza per farci venire parenti ed amici come e quando vogliono, pretendono un posto fisso per la barca per i pochi giorni che vengono a fare Hemingway con la pesca dei tonni e delle poche ricciole rimaste;
I responsabili dei controllori della polizia penitenziaria sulle regole della pesca all'interno del Parco dell'Arcipelago Toscano hanno un posto fisso al molo, nonostante non vivono stabilmente sull'isola, per fare la pesca sub vietata, insieme ai soliti amici furbetti gorgonesi compiacenti, anche nelle zone proibite;
La responsabile della colonia penale non c'è mai sull'isola. Se viene è per fare regole restrittive ai gorgonesi e ai lavoratori del carcere, con l'avvallo del responsabile degli agenti che, studiando cavilli giuridici, cerca di mettere in difficoltà gli abitanti e il personale;
Questi sono solo alcuni esempi di come vengono gestite le risorse dello Stato all'isola di Gorgona, con i soldi dei contribuenti e dei gonzi che pagano le tasse.

venerdì 24 agosto 2012

Gorgona amarcord. Bonucci, un vero direttore d' altri tempi, che pescava con i detenuti, difendeva i suoi uomini, rispettava i gorgonesi capendone le esigenze. Adesso abbiamo ridicoli 'pranzi galeotti', nessuna considerazione del personale, accanimento contro la popolazione civile a cui è stata scippata la rappresentanza da un consiglio di zona farlocco


La vera Gorgona


La vera Gorgona è quella di chi ci vive tutto l'anno e ci viene con un traghetto di linea. Non è quella di chi ci viene per pochi giorni d'agosto a villeggiare, magari utlizzando le motovedette come fossero proprie, gozzovigliando e facendo finta di pescare alla traina, senza sapere quale suolo stanno calpestando e cosa succede veramente sull'isola, volendo addirittura decidere qualcosa vivendone lontano. Magari avendo la pretesa di rappresentarla in un Comune lontano. Nè è quella di chi ci viene a guadagnarci un magro stipendio sfruttandone le ricchezze o di dirigenti ministeriali mediocri che non ci sono mai e prendono decisioni sfortunate. La vera Gorgona è quella che si affaccia a marina e al moletto quando i ridicoli festaioli da quattro soldi se ne sono finalmente andati, con la loro caciara e la loro ignoranza. Non è quella dei ridicoli 'pranzi galeotti', del mordi e fuggi di chi ci viene a fare pesca subacquea, né di chi viene a pescare i tonni con lo scandaglio rivendicando un posto fisso di un pescatore che non c'è più, facendo cene tra arricchiti da quattro soldi che si danno pacche sulle spalle mostrando un pesce che non gli dovrebbe appartenere. La vera Gorgona è quella di chi conosce la solitudine e il freddo dell'inverno, le grecalate che tirano giù i tetti, il fango che scende dal bosco. La vera Gorgona è quella di chi cerca di conservarne l'anima, parlando a voce bassa, rispettandone la natura, il silenzio, il vento, il mare, i boschi, i pesci e i gabbiani.

Gorgona. La Procura intervenga per fermare l'abuso di potere della direttrice del carcere. Il paradosso: permette le visite ai detenuti e non ai gorgonesi!

Gentile Procura della Repubblica di Livorno, come cittadini liberi del paese di Gorgona veniamo con la presente, riservandoci un'ulteriore formale denuncia presso forze dell'ordine che non siamo quelle della Polizia penitenziaria dell'Isola di Gorgona,di cui non ci fidiamo per atti già in precedenza adulterati, a denunciare un grave abuso di potere nei nostri confronti da parte della Direttrice della Colonia Penale di Gorgona, Maria Grazia Giampiccolo. Per la seconda volta infatti (21 e 28 agosto 2012), senza una motivazione, viene impedito a nostri familiari ed amici di venire a farci visita nella casa in cui viviamo a Gorgona, impedendone lo sbarco dal traghetto Toremar ed abusando del potere di controllo affidato alla Polizia penitenziaria dell'isola per la presenza di un carcere. Riteniamo che ci sia un accanimento nei nostri confronti che limita la nostra libertà personale e i nostri diritti fondamentali di cittadini italiani liberi. Paradossalmente si è venuta a creare una situazione in cui vengono permesse le visite ai parenti dei detenuti e non a noi liberi cittadini. Chiediamo un Suo intervento affinché questo abuso abbia fine, ritenendo che non ci siano motivi per una tale condotta e che se, nel caso venissero formulati in qualche maniera, potremo facilmente dimostrare l'inconsistenza degli stessi.

mercoledì 22 agosto 2012

Buon compleanno, Antonio


Oggi è il mio compleanno. Compio 57 anni e sono costretto a farmi gli auguri da solo. Avevo infatti  deciso di passarlo insieme ai miei amici qui a Gorgona. Ma non ho potuto. Ne sono rimasto molto amareggiato e direi incazzato perché ho dovuto per questo subire una violenza morale.
Così come quando, alla vigilia di questo Ferragosto, la direzione della colonia penale aveva fatto inviate tre agenti della finanza a perquisire la mia casa, sequestrarmi telefonini, agende e computer, cercando anche la perquisizione personale, con motivazioni irrisorie ed inventate. Prima, con carte preparate ad hoc, erano riusciti addirittura a violare la Costituzione, oscurando il sito dei gorgonesi.
Probabilmente questa gente è abituata a trattare con dei criminali e non ha più il senso della realtà dei cittadini liberi ma solo quello deformato della prigione e dei tribunali, che è ormai il loro unico povero mondo.
Così, non paghi, con una grave limitazione della mia libertà personale e della mia famiglia - e un abuso di potere evidente - una burocrate frustrata come ne sono passati tanti sull'isola per poi tornarsene da dove sono venuti, mi ha impedito senza una motivazione di fare sbarcare martedì scorso, con un normale traghetto di linea che lo Stato mi mette a disposizione per il mio diritto universale di spostarmi sul territorio italiano, i miei amici e la loro famiglia sull'isola dove sono residente, utilizzando per questa prevaricazione il ruolo pubblico per la quale è pagata dai soldi dei contribuenti.
Siamo l'unica famiglia civile che cerca di abitare stabilmente l'antico borgo dei pescatori gorgonesi e praticamente facciamo paura a questi mediocri dirigenti che vengono profumatamente pagati per gestire la parte dell'isola destinata a carcere. In precedenza, l'altro direttore aveva cercato di togliere i trasporti, la residenza e le case a noi e ai discendenti gorgonesi che non vivono più qui, ma ci vengono solo qualche giorno l'anno senza occuparsi del loro paese di origine (praticamente sono stati loro, accettando il consiglio di zona, a vendersi l'identità gorgonese permettendo al carcere di fare il bello e il cattivo tempo). Il Demanio, che qui è completamente assente nonostante debba tutelare il patrimonio immobiliare pubblico, gli fece da spalla. Ma invano. Prima ancora, un altro direttore era stato poi arrestato per peculato.
Uno allora si chiede: se il ministero di Giustizia sa esprimere solo questi personaggi come dirigenti di importanti e delicati incaricvhi, come quello dell'attuale direttrice della prigione di Gorgona Maria Grazia Giampiccolo, che usa il suo ruolo per accanirsi contro i civili gorgonesi, posso immaginare come debbano essere trattati i detenuti che sono sotto la loro responsabilità.
Questi boriosi ed insulsi personaggi non devono mai scordare che qui sono ospiti e che l'isola apparterrà sempre ai gorgonesi. Non ci sono leggi o intrallazzi burocratici che tengono. Non faranno mai diventare Gorgona un'altra Pianosa perché qui noi ci siamo e ci rimarremo. Possono usare la legge, ingiustamente, come una clava contro di noi, ma per mandarci via devono spararci. Noi sapremo difenderci.

Gorgona. Sprechi di Stato. Una delle tre motovedette destinate alla sorveglianza sull'isola. Vengono invece quasi esclusivamente utilizzate per parenti ed amici del personale penitenziario e non, gratuitamente e a discrezione della direttrice Maria Grazia Giampiccolo, del responsabile della navale e dalla colonia penale in generale. Gestite come proprietà personale con i nostri soldi, a volte vengono sovraccaricate fino a 48 persone invece di 30, come ha denunciato a giugno il sindacato degli agenti


lunedì 20 agosto 2012

Perdonateli perché non sanno quello che fanno


Gorgona. La direttrice Giampiccolo vieta lo sbarco agli amici delle famiglie residenti. Ma non a tutte, solo ad alcune e senza una motivazione. Un abuso di potere senza precedenti in 140 anni di convivenza tra il carcere e il paese di Gorgona

Ancora un ennesimo abuso di potere da parte della direzione della colonia penale di Gorgona, nella persona della direttrice Giampiccolo, contro gli abitanti civili dell'isola. Questa volta viene impedito ad amici di alcune famiglie gorgonesi, ma non a tutte e solo a quelle invise personalmente alla suddetta e cosiddetta direttrice, di sbarcare sull'isola.
Un abuso di potere che non ha precedenti in 140 anni di convivenza tra il carcere e la popolazione civile e che verrà denunciato alle autorità competenti.
Praticamente possono sbarcare sull'isola, gratis e con l'uso delle motovedette della polizia penitenziaria pagate dai contribuenti, centinaia di persone parenti ed amici del personale penitenziario e non, ma viene vietato ad altre, che vengono regolarmente pagando un regolare biglietto da residenti.
L'isola di Gorgona è ormai in balìa di un ministero che ha nei suoi mediocri rappresentanti l'espressione più becera di chi occupa posti pubblici senza averne il merito, accanendosi contro cittadini inermi che, pur essendo l'espressione della discendenza dei nativi, viene calunniata ed ingiustamente perseguitata usando la legge ai propri scopi.

Buona pesca


Gorgona. Casa Brozzi



venerdì 17 agosto 2012

Gorgona. La cattiveria e l'ignoranza insieme possono anche uccidere la bellezza


Gorgona. La colonia penale impedisce agli abitanti la libera visita della Torre Vecchia


Gorgona. La legge usata come una clava contro gli abitanti


La Direzione della Colonia Penale di Gorgona, a braccetto con la Procura della Repubblica di Livorno, con pretesti giuridici, intimidiscono alcuni abitanti di Gorgona. Succede già da qualche tempo, prima con l'oscuramento del sito www.ilgorgon.eu, e oggi attraverso l'uso forzoso di cavilli giuridici che gli permette la legge a causa del loro ruolo pubblico, purtroppo utilizzato malamente e troppo in vie 'amichevoli'. L'ultimo episodio si è verificato alla vigilia di Ferragosto. Il 14 agosto, infatti, si sono presentati nella casa di Antonio Brindisi, giornalista professionista di discendenza gorgonese, tre uomini della Guardia di Finanza in borghese (per la seconda volta in un anno), mentre la colonia penale era intenta a gozzovigliare con più di cento persone servite dai detenuti vestiti da maggiordomi che li portavano a spasso su dei trattori della nettezza urbana.
Con un mandato 'urgente' (dicasi urgente!!!), firmato dal Procuratore della Repubblica di Livorno (che sui giornali chiede la carta per le fotocopie ma poi ne spreca per atti pretestuosi), su denuncia della direzione della colonia penale per presunte visite di amici e parenti da loro stesse autorizzate ritenute ipoteticamente addirittura  'illegali penalmente', i tre finanzieri hanno perquisito la casa, sequestrando cellulari (praticamente isolandoci dal mondo perché a Gorgona non c'è nulla) e carte di credito, come fossimo dei criminali, graziandoci della perquisizione personale perché vestiti da mare e del computer dei bambini con i loro giochi elettronici.
Se alla vigilia di Ferragosto si sprecano le risorse dello Stato per atti di nessuna consistenza, che poi magari avranno ulteriori costi nei tribunali per poi finire nel nulla, solo per intimorire chi critica un carcere piene di crepe, si capisce anche la chiusura anticostituzionale di un sito e perché l'Italia sia in una crisi economica e morale perenne.
Chiedo che la mia persona e la mia famiglia vengano tutelati dalla legge, che non può essere usata come una clava per intimorire nessun cittadino della Repubblica italiana, e che questi episodi vengano resi noti. Resto a disposizione per qualsiasi altra informazione possa essere utile a tale scopo.

mercoledì 15 agosto 2012

Gorgona. Buon Ferragosto 2012


Serve una commissione di inchiesta sulla direzione della colonia penale presente a Gorgona. La legge viene applicata a secondo dell'amicizia con le persone. Forte con i deboli, accondiscendente con i forti. Iniziative dubbie e pericolose, detenuti che lavorano a Ferragosto, personale stanco di non essere rappresentato dai propri superiori, abitanti privi di una vera rappresentanza.

Gorgona. Madonna sparita


lunedì 13 agosto 2012

Illustre Consulta, verifichi la costituzionalità dell'oscuramento del sito sulla Gorgona www.ilgorgon.eu



Illustre Corte Costituzionale della Repubblica Italiana,


Veniamo con la presente a chiedere a codesta Consulta la verifica della Costituzionalità del procedimento penale 434/2012 RGNR, del Gip Gioacchino Trovato, su richiesta del Pm Mannucci, entrambi del Tribunale della Procura della Repubblica di Livorno, in merito all'oscuramento preventivo del sito internet www.ilgorgon.eu. Riteniamo infatti che sia stato violato l'art.21 della Costituzione sulla libera informazione e il libero pensiero di ogni cittadino. In copia, qui di seguito, la nota spedita alla Procura della Repubblica di Livorno con una sintesi dell'accaduto.


Isola di Gorgona, 12 agosto 2012

Gentile Procuratore della Repubblica di Livorno, Le scrivo come semplice
cittadino che ritiene di aver subito una palese ingiustizia. Sono un
giornalista professionista e anche un discendente del paese dei civili
dell'isola di Gorgona. Insieme ai pochi abitanti che cercano di non far morire
quel poco che resta della realtà gorgonese, da diversi anni abbiamo dato vita
anche ad un sito per informare il mondo di questa realtà che rischia
l'estinzione, www.ilgorgon.eu. Con enorme incredulità e stupore, nonché tanta
amarezza, una mattina del mese dell'aprile 2012 mi sono trovato la pagina
sostituita da delle scritte in neretto, in cui si annunciava che il sito era
stata chiuso dal Gip Trovato, in seguito alla richiesta del Pm Mannucci,
entrambi del Tribunale di Livorno, con procedimento 434/2012. Sono cascato
dalle nuvole.
Solo qualche mese dopo, leggendo gli atti che hanno motivato tale assurda
decisione maturata all'interno del Ministero di Giustizia, mi sono reso conto
invece dell'ingiustizia che era stata fatta a me, ai lettori e all'art.21 della
Costituzione sulla libera informazione. La decisione di oscurare il sito,
infatti, che ha rari precedenti in Italia e nel mondo, era basata su una mera
querela per diffamazione (poche filastrocche scherzose sui personaggi del
paese) ed alcune note aggiuntive presentate dalla colonia penale di Gorgona.
Non mi era mai successo, nella mia esperienza di giornalista, che una querela
per diffamazione portasse alla chiusura di un giornale in via preventiva, per
la possibilità di reiterazione del reato. Inoltre, leggendo gli atti, ho
constatato che sono tutti stati preparati ad hoc per farmi sembrare un
diffamatore di professione e sono palesemente falsati. Fatti che cercherò di dimostrare in
sede di giudizio ma che già mi hanno creato un grave danno, così come è stato
creato all'immagine di Gorgona. Pm, Gip e Giudice del Riesame, infatti, li
hanno presi alla lettera senza nemmeno premunirsi di contattarmi, senza nemmeno
controllare il sito in questione (una vera enciclopedia su Gorgona di diverse
migliaia di pagine) e basandosi su pochi fogli fotocopiati del sito, per altro
già in precedenza cancellati, e note di servizio della polizia penitenziaria di
Gorgona palesemente faziose e non veritiere sulla mia persona e sul contenuto
del sito.
Le chiedo di verificare l'accaduto, di leggere tutto il sito incriminato, di
restituire la giusta giustizia ad un maldestro atto di prevaricazione che non
ha precedenti in Italia e che non fa onore alla Procura che presiede. Le
chiedo, inoltre, che il sito venga riaperto al più presto perché il reato che
mi si imputa, a prescindere, tra l'altro è tutto da dimostrare.

Ferragosto 2012. La colonia penale svende Gorgona all'Uniccop


Gorgona Amarcord. La fontana di Piazza Cardon


sabato 11 agosto 2012

Gentile Procuratore, il sito su Gorgona va riaperto!

"Gentile Procuratore della Repubblica di Livorno, Le scrivo come semplice cittadino che ritiene di aver subito una palese ingiustizia. Sono un giornalista professionista e anche un discendente del paese dei civili dell'isola di Gorgona. Insieme ai pochi abitanti che cercano di non far morire quel poco che resta della realtà gorgonese, da diversi anni abbiamo dato vita anche ad un sito per informare il mondo di questa realtà che rischia l'estinzione, www.ilgorgon.eu. Con enorme incredulità e stupore, nonché tanta amarezza, una mattina del mese dell'aprile 2012 mi sono trovato la pagina sostituita da delle scritte in neretto, in cui si annunciava che il sito era stata chiuso dal Gip Trovato, in seguito alla richiesta del Pm Mannucci, entrambi del Tribunale di Livorno, con procedimento 434/2012. Sono cascato dalle nuvole.
Solo qualche mese dopo, leggendo gli atti che hanno motivato tale assurda decisione maturata all'interno del Ministero di Giustizia, mi sono reso conto invece dell'ingiustizia che era stata fatta a me, ai lettori e all'art.21 della Costituzione sulla libera informazione. La decisione di oscurare il sito, infatti, che ha rari precedenti in Italia e nel mondo, era basata su una mera querela per diffamazione (poche filastrocche scherzose sui personaggi del paese) ed alcune note aggiuntive presentate dalla colonia penale di Gorgona. Non mi era mai successo, nella mia esperienza di giornalista, che una querela per diffamazione portasse alla chiusura di un giornale in via preventiva, per la possibilità di reiterazione del reato. Inoltre, leggendo gli atti, ho constatato che sono tutti stati preparati ad hoc per farmi sembrare un diffamatore di professione e sono palesemente falsati. Fatti che dimostrerò in sede di giudizio ma che già mi hanno creato un grave danno, così come è stato creato all'immagine di Gorgona. Pm, Gip e Giudice del Riesame, infatti, li hanno presi alla lettera senza nemmeno premunirsi di contattarmi, senza nemmeno controllare il sito in questione (una vera enciclopedia su Gorgona di diverse migliaia di pagine) e basandosi su pochi fogli fotocopiati del sito, per altro già in precedenza cancellati, e note di servizio della polizia penitenziaria di Gorgona palesemente faziose e non veritiere sulla mia persona e sul contenuto del sito.
Le chiedo di verificare l'accaduto, di leggere tutto il sito incriminato, di restituire la giusta giustizia ad un maldestro atto di prevaricazione che non ha precedenti in Italia e che non fa onore alla Procura che presiede. Le chiedo, inoltre, che il sito venga riaperto al più presto perché il reato che mi si imputa, a prescindere, tra l'altro è tutto da dimostrare".

Scrocconi educati


Gorgona. Il carcere voleva vietare la visita dei parenti per Ferragosto

Gentile Direzione della Colonia Penale, non potete impedirci di stare con i 
nostri parenti ed amici il giorno di Ferragosto e anche gli altri giorni. 
Questo è un abuso di potere. Avete già chiuso arbitrariamente una parte 
dell'isola, offendete quotidianamente chi viene a trovarci ed impedite di 
andare al cimitero dei gorgonesi, limitando la nostra libertà personale senza 
nemmeno consultarci. Vi preghiamo di rivedere la Vostra incomprensibile 
decisione legata ad una vostra iniziativa (il cosiddetto pranzo galeotto) non 
condivisa con la popolazione gorgonese, altrimenti saremo costretti a 
difenderci anche in altri sedi appropriate.

Gorgona. Subcontrollori


Gorgona. Sconosciuti


Gorgona. Parenti serpenti